A Moruzzo, il 28 settembre 2025: “Dagli scavi di Moruzzo alla storia del Friuli e dei Friulani”
Nutrita e qualificata la partecipazione alla Giornata di studio dedicata al progetto divulgativo “Appunti di storia. Dagli scavi di Moruzzo testimonianze sulla viticoltura di duemila anni fa”.

Il convegno, pianificato e organizzato dal Comune di Moruzzo col supporto finanziario della Regione FVG in seno al progetto divulgativo “Appunti di storia. Dagli scavi di Moruzzo testimonianze sulla viticoltura di duemila anni fa”, ha destato grande interesse per i contenuti scientifici e le testimonianze inedite presentate. Nell’aprire i lavori, il sindaco Roberto Pirrò, dopo aver portato il saluto del suo omologo primo cittadino di Sezze, Lidano Lucidi (trattenuto a Latina da un evento concomitante), ha ricordato l’origine dell’iniziativa, legata ai ritrovamenti di epoca romana nella campagna di scavi condotta anni orsono nel territorio di Moruzzo a cura della Società Friulana di Archeologia, sotto l’egida e la supervisione della Soprintendenza ABAP per il FVG.
Marco Chiapolino, in rappresentanza della Comunità Collinare del Friuli - che abbraccia e dà servizi a 15 comuni dell’area -, ha espresso il compiacimento condiviso dalle amministrazioni aderenti per questa iniziativa di promozione del territorio regionale.
Delegato a rappresentare la Soprintendenza archeologia beni ambientali e paesaggio per il FVG, il funzionario archeologo competente per l’area di Udine Michele Peris ha ricordato le regole che consentono allo Stato di avvalersi di concessioni e forme di collaborazione con altri enti per garantire non solo la tutela ma anche la valorizzazione dei beni archeologici d’interesse storico-culturale.
Il moderatore del convegno prof. Alfredo Buonopane, esperto di epigrafia latina e docente nel corso di laurea in Beni culturali all’Università di Verona, ha dato quindi la parola ai singoli relatori.
Particolarmente apprezzate le illustrazioni offerte dagli esperti della Società Friulana di Archeologia. Massimo Lavarone, responsabile scientifico dell’intero progetto Appunti di storia, si è soffermato sui ritrovamenti delle monete di epoca romana, preziose per la datazione e per gli studi antropologici. Ha sottolineato pure il valore didattico delle campagne di scavi, che coinvolsero bambini e ragazzi nella scoperta della storia antica attraverso un approccio ludico. Lo scavo produsse altresì reperti della zootecnia, che era parte delle attività nel comprensorio: approfondimenti scientifici sui resti hanno consentito poi di studiare le patologie che affiggevano all’epoca le mandrie di bovini.
Maurizio Buora, presidente della SFA, ha spiegato aspetti dell’allevamento ovino e della tessitura domestica della lana nell’antichità. Stefano Magnani ha illustrato l’argomento più atteso: le iscrizioni sulla laminetta di piombo rinvenuta negli scavi di Muris da cui è stato possibile datare all’anno 106 d.C. l’acquisto di barbatelle provenienti da Sezze (l’antica Setia) destinate all’attività vitivinicola nell’area di Moruzzo per la produzione del pregiato vinum setinum. Pierluigi Banchig si è soffermato su gentilizi e i sevirati che richiederebbero altre fasi di studio e ricerca.

Altrettanto attesa, e perciò seguita con estremo interesse, la relazione della dott.ssa Elisabeth-Christiane Bruckner, direttrice del Museo archeologico di Sezze che accoglie l’eredità storica di numerose ville romane, e quella di Giorgio Zamparo sugli insediamenti rurali sviluppati dopo la prima guerra mondiale nell’agro pontino che coinvolsero anche diverse famiglie di origine friulana.
È seguita la proiezione di un’anteprima dell’audiovisivo Appunti di storia, che il regista Ruben Vuaran sta curando per l’associazione culturale Quarantasettezeroquattro. Come spiegato dal curatore del progetto Franco Rota, questo output divulgativo sarà arricchito con immagini inedite dei reperti archeologici, attualmente all’approvazione della Soprintendenza, in vista delle azioni di promozione territoriale previste su vari canali. La prima presentazione del filmato è programmata al 20 dicembre in concomitanza con la vernice dell’esposizione al pubblico dei reperti negli spazi museali attrezzati del Castello di Colloredo di Monte Albano. La mostra resterà aperta fino al periodo pasquale 2026.
Nel trarre le conclusioni, il sindaco Pirrò ha ringraziato i relatori e i partner per i rispettivi apporti, preannunciando la successiva pubblicazione e diffusione degli Atti del convegno.
F. Rota