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Gli scavi di Moruzzo

Nel 2013, durante gli scavi dei resti di una villa romana in località Muris di Moruzzo condotti dalla Società Friulana di Archeologia per conto del Comune, fu rinvenuta un’etichetta metallica con la scritta COMMODO ET CEREALI CO(N)S(ULIBUS) VITIS SET(I)NA. I nomi dei consoli riportano all’anno 106 d.C., la targhetta prova l’acquisto di barbatelle del vitigno considerato di gran pregio sin dal tempo di Augusto. Provenivano dall’antica Setia, ove si produceva uno dei vini più famosi del tempo, il vinum setinum.

Da una lettera di Plinio il Giovane, scritta al nipote nel 107 d.C., sappiamo che il Senato romano aveva emanato un decreto per obbligare i senatori delle province a investire un terzo del loro patrimonio in terreni locali. Non possiamo affermare con certezza che l’area collinare di Moruzzo sia stata oggetto di investimento dei due senatori: tuttavia l’etichetta ritrovata attesta lo sviluppo in loco di una viticoltura di qualità in età Traianea.

Lo scavo ha prodotto altresì reperti della zootecnia che era parte delle attività nel comprensorio.

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